Il prato del mulino sull’Orsei è formato da 1500 mq di prato in ripida pendenza, costellati di alberi da frutta. Quello che in tedesco si chiama “Streuwiese” e in italiano ”prato arborato”. Uso il tedesco perché in italiano non esiste un nome diverso per i vari tipi di prato. In tedesco “Wiese” indica un prato lasciato a sé stesso, un prato fiorito, che viene tagliato al massimo due volte l’anno. Il classico prato inglese si chiama invece “Rasen”, un nome che già dà l’idea del “rasato”.
Il nostro prato, quello del mulino, è uno “Streuwiese”, un prato lasciato a se stesso e disseminato (Streuen vuol dire “spargere”) di alberi da frutto. Fra di essi tanti fiori, tante erbe, molte delle quali commestibili. Trasferendoci qui abbiamo scoperto anche che un tempo ogni mugnaio aveva sul proprio terreno accanto al mulino, un pollaio, un maiale, un orto e un prato con alberi da frutto. Tutto il necessario, insomma.
Qui, al mulino sull’Orsei, sono rimasti la grande ruota rossa del mulino di allora, una parte del vascone per l’acqua, vari pezzi degli ingranaggi e delle macine, una “casa del maiale”, un rustico che poteva forse essere un pollaio o più probabilmente il ripostiglio di un orto e lo “Streuwiese” con i suoi alberi, un po’ malandati al nostro arrivo ma che migliorano di anno in anno. Pioggia permettendo.
Lo “Streuwiese” è una ricchezza botanico-faunistica che occorre salvaguardare e promuovere. In esso trovano spazio e cibo innumerevoli forme di vita, dai fiori agli insetti, come le farfalle cedronella, rapaiola, licena, celastrina, apatura, lisandra, vanessa, agli uccelli, codirossi, balie, cince, ghiandaie, e il grande airone cinerino che spesso ci visita, a anfibi e rettili, come i rospi che ogni anno nascono dall’Orsei alle lucertole e ai bei ramarri dalle strisce azzurro vivo, ai piccoli mammiferi, come la volpe, la martora, il tasso.
Nelle schede dedicate che pubblicheremo in questa sezione ci riproponiamo di scoprire e far scoprire le erbe e i fiori commestibili che popolano il nostro prato del mulino e come lui, tutti i prati fioriti delle Quarne e del lago d’Orta. Ma, fra tante erbe, soltanto “quelle facili da riconoscere” e abbondanti. Perché la natura può riservare sgradite sorprese agli incoscienti che, spinti da irrazionale amore per la natura, vorrebbero mangiarsi qualsiasi cosa. Fate attenzione, con le erbe non si scherza. E ricordate che se per voi assaporare una “erbaccia” è un gioco o una moda, per alcuni animali è una questione di sopravvivenza. Non raccogliete tutto ciò che cresce nei campi, lasciatene anche a loro, hanno gli stessi vostri diritti. O forse di più.